Natale è alle porte oramai: le luci invadono le città, gli alberi sono addobbati, i presepi vengono come da tradizione rispolverati fuori dalla cantina e l’aria di festa, i dolci e l’allegria sono palpabili.
Il Natale però è anche per i più piccini la festa dove l’anziano più arzillo del mondo viaggia per tutta la Terra in qualità di paladino dei regali e del buon umore, la festa dove lo scandinavo più celebre ci aiuta a festeggiare in allegria: il buon vecchio Babbo Natale. Ma da dove nasce il mito di Babbo Natale?
La prima comparsa del panciuto vecchietto è legata al mito di Sankt Nikolaus, in italiano San Nicola, molto diffuso un tempo nella tradizione tedesca. La ricorrenza di San Nicola è il 6 dicembre e risale al IV secolo, tempo in cui si diceva che l’uomo lasciasse dolci e noci ai bambini più buoni e pezzi di carbone. In futuro il Santo e Babbo Natale verranno distinti anche nella tradizione dei paesi francofoni, dove quest’ultimo verrà legato come nel resto del mondo alla data del 25 dicembre e in tedesco prenderà il nome di Weihnachtsmann (L’uomo di Natale). Nel primo design Babbo Natale era concepito in modo analogo a San Nicola, difatti si presentava con un vestito verde dai bordi rossi, ma il suo look fu in seguito cambiato.
Nel 1843 con la pubblicazione di Canto di Natale, in lingua originale il celebre A Christmas Carol, di Charles Dickens, molti si appassionarono alle leggende intorno al Natale e specialmente al suo spirito gioviale che nell’opera viene spiegato grazie a tre personaggi, ovvero lo Spirito del Natale Passato, lo Spirito del Natale del Presente, e il tetro Spirito del Natale del Futuro. In futuro molti in Inghilterra, per un breve periodo di tempo, andarono a sostituire Babbo Natale con questi tre esseri; altri invece modificarono il look del Lappone con i tratti più riconoscibili e salienti dello Spirito del Natale Passato e dello Spirito del Natale Presente, salvo poi tornare al modello di riferimento interpretato da San Nicola.
Il cambiò più rilevante, che ci consegnò il design attuale di Babbo Natale, risale però al 1920, quando la società della Coca-Cola rinnovò il vestiario del grosso e gentile anziano. Ispirandosi alla celebre poesia di Clement Clark Moore dal nome “La visita di San Nicola” e mettendo insieme varie rappresentazioni di diversi artisti, la Coca Cola concepì il moderno Babbo Natale, tutto vestito di rosso, dagli stivali neri e con una barba molto più folta rispetto a quella di san Nicola. La sua prima apparizione nel moderno stile gentilmente offertogli da Coca Cola fu in una pubblicità dove Babbo Natale, intento a portare i regali ai bambini di tutto il mondo come di consuetudine, per ricaricare le energie decide di bersi una bottiglia di Coca-Cola, dando così origine al mito della sponsorizzazione e collaborazione della società statunitense con l’anziano più amato del mondo.
E così anche quest’anno, mentre prepareremo del latte e dei buoni biscotti, fremeremo per il suo arrivo che, seppure metaforico, porta comunque a tutti una grande gioia nel cuore, e fa venir voglia a tutti di tornare ad essere bambine e bambini che cercheranno sempre di incontrarlo.
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